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mercoledì 18 maggio 2016

COME AVERE UNA PELLE SANA ED ELASTICA PER SEMPRE


 

 STRUTTURA DELLA PELL
    1. 1. l’epidermide, lo strato sottilissimo che vediamo, ricoperta dal “guscio” corneo. L’epidermide è lo strato sul quale “lavorano” i cosmetici. 
    2. 2. il derma, si trova subito sotto l'epidermide, ed è lo strato spesso circa 4 mm dove ci sono i fibroblasti che producono proprio tutto: fibre, collagene ed elastiche, glicosaminoglicani –GAG – tra cui l’acido ialuronico, vasi sanguigni – che mancano totalmente nell’epidermide, e molto, molto altro… Al derma i cosmetici non possono arrivare, in quanto, una volta arrivate qua, le molecole possono essere assorbite dai vasi ed entrare nel torrente circolatorio (ma ci sono molti “messaggeri” tra epidermide e derma).
    3. 3. l’ipoderma, il tessuto adiposo o sottocute, costituito dai lobulini di grasso, o adipociti. L’ipoderma è un tessuto molto vivo e attivo, e rappresenta il centro di deposito anche di vitamine e ormoni (per es, la vit A, gli estrogeni).
2. In sintesi il benessere dell’epidermide dà la levigatezza, la luminosità, la morbidezza della pelle; il benessere del dermadà elasticità, compattezza, turgore e colore roseo; il tessuto adiposo dà pienezza, o al contrario, specie in là con gli anni, la sua mancanza, abbinata alla forza di gravità che tutto tira giù, dà floscezza e mollume (la “perdita dei contorni del viso” e le guance scavate, p.es).

3. La pelle deve essere nutrita anzittutto dall’interno, perché, attraverso i vasi sanguigni, devono arrivare tutti i nutrienti indispensabili a costruire le proteine di cui sono fatte le fibre. Per cui una pelle elastica e compatta non può prescindere da una alimentazione corretta e completa.
Le diete dimagranti incongrue, l’alimentazione irregolare, la ricchezza di junk food (cibo spazzatura che dà solo calorie e nessun vero nutriente), si leggono subito sulla pelle, che perde colore, luminosità, elasticità, compattezza – quindi invecchia precocemente. Tipico esempio la pelle delle ragazze anoressiche.

4. Ecco che cosa lede l’elasticità della pelle: accumulo di veleni (radicali liberi), con inadeguati sistemi di pulizia (scarsezza di antiossidanti, ovvero mancanza di fattori di protezione cellulare). Importante assumere questi fattori di protezione cellulare, come integratori e cibi giusti – soprattutto tutto quello che aiuta i meccanismi endogeni di protezione: qualche esempio- pomodori (licopeni), carote (betacarotene), olio di oliva, olii vegetali, curcuma, agrumi (vitC e bioflavonoidi), uva (rseveratrolo) eccetera. Ma importante anche assumere amminoacidi che consentono la costruzione delle proteine (carne….e i vegan sanno come sostituirla…), pesce, pollo, uova, soia, semi germogliati.

5. Il sole: i raggi UVA (Ultravioletti LUNGHI), ledono anno dopo anno le fibre elastiche. La pelle diventa ANelastica, e si raggrinza di più. Occorre proteggersi dall’eccesso di sole, e fare – poche – lampade.

6. Curare al meglio la pelle – epidermide- con una buona routine cosmetica (detersione, uso di prodotti adatti al proprio tipo di pelle, al proprio stile di vita, al momento che si sta vivendo), contribuisce non  solo a mantenere la cute bella e luminosa e liscia, ma a matenere integra la “barriera cutanea” – presupposto dell’integrità della cute in toto. Contribuisce inoltre a lanciare messaggi al derma, e a far lavorare al meglio fibroblasti e cellule dermiche.
Questo non significa usare creme nutrienti antirughe dai 20 anni: significa usare creme formulate in maniera affine alla cute, valide anche come veicolo (che è importantissimo, non sono importanti solo gli “attivi”!!!), e contenenti principi attivi che svolgano funzioni di protezione cellulare, ripristino dei lipidi intraepidermici – non solo del sebo!!!!, ma fosfolipidi, ceramidi, polinsaturi, etc- , ripristino del NMF (Fattore di Idratazione, Natural Moisturizing Factor). Dando insomma alla cute quello che le serve in quel momento. 

7. Lavarsi bene è fondamentale. La detersione è il presupposto di una cute sana, una cute sana è il presupposto di una cute elastica e compatta. Lavarsi bene significa trattare bene la pelle, ricordandosi che non è né uno straccio vecchio, né cristallo di Boemia. Nella mia esperienza, la migliore detersione è data da un passaggio di latte o olio o lozione struccante acquosa su viso e occhi, seguita da una buona saponetta vegetale. Ma chi preferisce il detergente liquido, userà quello. Una buona e corretta detersione eroutine cosmetica rendono inutili gli usi di peeling e scrub aggressivi periodici. Il migliore scrub è effettuato quotidianamente con una spugnetta.

8. Tra le molecole utili a mantenere l’elasticità della pelle, oltre a quelle già menzionate, ricordo vitamine A (e derivati, fino al farmaco acido retinoico), la vitamina C (o i suoi sali), le molecole antiossidanti (che lavorano come fattori di protezione cellulare), gli Amminoacidi. Numerose altre. Ma anche sostanze vegetali, ricche di composti complete e biodisponibili (latte, olii vegetali – dal vinaccioli all’oliva alla borragine al ribes nero), karitè, chiuri, rosa mosqueta,  eccetera eccetera (grande interesse per gli olii della foresta amazzonica…).

9. Gli alfaidrossiacidi (glicolico, lattico, citrico, piruvico, mandelico eccetera) hanno una azione idratante (a basse concentrazioni), inoltre levigante (esfoliano il corneo). Ma il loro reale interesse (e se si vuole, rischio in campo cosmetico) è che penetrano fino al derma, e favoriscono la penetrazione di altre sostanze. Questo nel bene e nel male: pertanto, il loro uso andrebbe gestito da esperti.

10. Da un certo punto in poi, quindi, solo tecniche mediche – facendo penetrare determinati principi attivi fino al derma, o lavorando direttamente in sede – possono essere attive nel mantenere la pelle elastica. 

11) La carenza di estrogeni toglie turgore alla pelle- per questo è opportuno mangiare bene, cibi ricchi in soia, preservare la funzionalità epatica, e mai mai mai considerare il colesterolo “famigerato”: è col colesterolo che si costruiscono gli ormoni. Per cui non abolire mai tutti i grassi dalla dieta, ma abbondare in grassi vegetali, che alzano il colesterolo “buono” (HDL) e limitano quello più dannoso (LDL).

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