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lunedì 13 giugno 2016

COME PRENDERSI CURA DEI PROPI CAPELLI

  Le buone abitudini di tutti i giorni sono fondamentali per avere capelli sani e splendenti: si tratta delle stesse accortezze che preservano la nostra pelle, in particolare quella del viso. I capelli sono troppo spesso oggetto di cure sbagliate e più il capello è lungo, maggiori sono i danni soprattutto alla parte distale del fusto da parte di cause ambientali( sole, acqua di mare o piscina, inquinamento), termiche (asciugacapelli, piastre elettriche), meccaniche(spazzolature, acconciature), chimiche(tintura, decolorazione, permanente).
Le prime alterazioni a cui va incontro il fusto sono a carico della cuticola le cui cellule si sollevano per poi distaccarsi esponendo la sottostante cuticola. La corteccia del pelo, non più protetta, va incontro ad un indebolimento progressivo fino alla rottura. E’ questo il caso della comparsa delle doppie punte. Il capello danneggiato si presenta opaco, perché ha perso la sua naturale lucentezza difficile da pettinare per aumento del coefficiente di frizione, più poroso e secco al tatto una volta asciugato.
Quante volte lavarli?
Dipende dallo stile di vita e dalle abitudini. Chi vive in città ha spesso l’esigenza di lavarli a giorni alterni,
per via dello smog e della polvere che si depositano sulla capigliatura, rendendola piatta e opaca. 
La funzione primaria di uno shampoo consiste nella pulizia dei capelli e del cuoio capelluto, rimuovendo le particelle di sebo e lo sporco e nel contempo deve rendere i capelli morbidi, setosi, brillanti, leggeri e facilmente pettinabili. L’ingrediente principale di uno shampoo è una molecola di tensioattivo che si lega all’acqua permettendo la rimozione del sebo e dello sporco.In genere nella corretta formulazione di uno shampoo vengono utilizzati dei tensioattivi di categorie differenti che permettono così numerose formulazioni: per capelli normali, secchi, grassi, fini, permanentati, colorati, decolorati, shampoo per bambini e per problemi specifici, quali la forfora o l’eccesso di sebo.A seconda della tipologia dello shampoo possono essere presenti agenti funzionali specifici come, ad es. agenti antibatterici (es. piroctone olamine).
Il pH dello shampoo deve essere acido, intorno a 5, alcuni shampoo professionali, utilizzati ad esempio durante la tintura o la permanente possono avere pH ancora più basso.
È bene dedicare al lavaggio almeno tre o quattro minuti, altrimenti il prodotto non riesce ad agire, e sciacquare abbondantemente usando acqua tiepida.
Lavarsi i capelli tutti i giorni fa male?
No. Anzi, è opportuno lavare i capelli spesso e non appena si avverte prurito al cuoio capelluto. Il prurito è, infatti, come la forfora, un segno della dermatite seborroica.
Il balsamo viene utilizzato dopo il lavaggio. Tutti i balsami contengono delle molecole a carica positiva che legandosi alle cariche negative presenti sulla superficie del fusto del capello (le cariche negative sono presenti maggiormente nelle aree danneggiate) formano un film sottile che rende la superficie del fusto più liscia. Il balsamo deve essere applicato al termine del lavaggio, lasciato “in posa” per alcuni minuti e poi risciacquato.
Non è vero che il balsamo appesantisce i capelli: ogni tipo di capello ha bisogno del balsamo “ad hoc”.
E’ necessario scegliere il balsamo in base allo spessore, alla forma e al grado di danni a cui è sottoposto. L’industria cosmetica offre oggi balsami adatti a tutti i tipi di esigenze. L’uso del balsamo rende il capello più lucido, morbido al tatto, pettinabile.
Come asciugarli?

L’uso di pettini e spazzole di cattiva qualità danneggia meccanicamente il capello: è quindi importante che gli strumenti utilizzati nella pratica quotidiana siano lisci e privi di irregolarità o asperità.
E’ consigliabile districare i capelli da asciutti in quanto i capelli bagnati sono più elastici ed estensibili e quindi si rompono più facilmente.
E’ bene evitare di spazzolare eccessivamente i capelli. Anche la cotonatura, sollevando le cellule della cuticola, danneggia i capelli.
Il modo migliore è lasciarli asciugare all’aria ogni volta che è possibile, soprattutto nella bella stagione. Quando si usa il phon (indispensabile per metterli in piega) occorre farlo secondo buone “norme di sicurezza”, per evitare che l’eccessivo calore denaturi le proteine della cuticola del capello danneggiandola e causare un danno estetico, rendendo il fusto più secco, opaco e ruvido al tatto
1 – Il phon migliore è potente: i professionisti raccomandano minimo 1.600 watt, meglio se 2.000 watt.
2 – Prima di asciugare con il phon, è utile strizzare bene i capelli nell’asciugamano, per eliminare l’acqua il più possibile.
3 – Si inizia ad asciugare i capelli muovendoli con l’aria del phon, stando magari a testa in giù per dare volume. Quando avranno perso l’umidità si può usare la spazzola, prima si rischia di spezzarli più facilmente, i capelli bagnati sono più fragili di quelli asciutti.
Integratori e capelli
Esistono numerose evidenze e studi che dimostrano una correlazione certa tra stato di nutrizione e stato dei capelli.
Gli integratori più moderni contengono principi attivi quali aminoacidi, vitamine, oligoelementi e sostanze ad azione antiossidante. 
Gli aminoacidi sono sicuramente indispensabili alla costruzione del capello, ed in modo più specifico la cistina, la cisteina, la metionina, la taurina, gli aminoacidi solforati in genere.
Dato che vi è un rapporto diretto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine dure dei peli e delle unghie, diete restrittive o mal equilibrate possono essere causa di debolezza strutturale, malformazione e caduta dei capelli.
E’ importante notare che queste alterazioni del capello si verificano quando ancora non sono evidenti segni ematici di carenza proteica, quasi come se l’organismo, risparmiasse le proteine per le funzioni essenziali togliendole a tutte quelle sintesi di cui può fare a meno.
Gli esami del sangue, se normali, non garantiscono pertanto l’assenza di carenze proteiche e di minerali a livello del capello. Una modesta trazione sul capello provoca, dopo dieta priva di proteine, la rottura del fusto e una riduzione della tipica elasticità.
Anche se è ancora poco noto il ruolo specifico svolto da tutti gli oligoelementi, è più che probabile che vi siano decise correlazioni tra qualità e quantità di minerali e lo stato di salute dei capelli.
Una carenza di zinco è causa frequente, quando la zinchemia è inferiore a 0,6 mg/L specie nella donna, di telogen effluvio cronico.
E' ormai diventato frequente l’uso di somministrare ferro a chi perde i capelli e in effetti vi è concordanza nel ritenere che la carenza di ferro, anche in assenza di anemia, possa essere causa di defluvio generalizzato in telogen.
Comunque l'iposideremia è una condizione molto comune ed è quindi facile la sua associazione, più o meno fortuita, con un defluvio. Se comunque viene scoperta una deficienza di ferro in chi perde i capelli, questa deve essere trattata. 
Da non sottovalutare poi il ruolo dei polifenoli o catechine che si trovano in tutti i vegetali e nella frutta, oltre che in alcuni derivati come tè, caffè, vino, olio di oliva. Si tratta, infatti, di preziosi antiossidanti che rivestono un ruolo importante per la difesa dell’organismo dallo stress ossidativo e dal danno dovuto a radicali liberi.

venerdì 10 giugno 2016

CAPELLI BIANCHI LE CAUSE

CAPELLI BIANCHI

La comparsa dei capelli bianchi dipende dal cortisolo o ormone dello stress

Il canutismo è il fenomeno di sbiancamento dei capelli che coinvolge donne e uomini. Tecnicamente accade che i cheratinociti non ricevono più la melanina (racchiusa in granuli detti melanosomi) da parte delle cellule melanociti, non potendo così colorare i capelli che diventano bianchi. Anche se dal punto di vista medico non rappresenta un problema né di salute né patologico, per molti uomini e donne i capelli bianchi rappresentano forse è il primo segnale d’invecchiamento, con conseguenti e spesso difficoltosi strascichi psicologici.
Tale fenomeno colpisce le persone in maniera totalmente disallineata nel tempo. Addirittura persone della stessa famiglia, vedono apparire i primi capelli bianchi con tempistiche differenti. Possiamo dire che il fenomeno non sembra legato al Dna ma particolarmente al proprio stile di vita.

Come abbiamo detto capelli bianchi dipendono dai melanociti, che all’approssimarsi della quarta decade di vita, diventano incapaci di produrre i melanosomi (granuli che contengono il pigmento della melanina). Ciò avviene semplicemente per la carenza dell’ormone Msh (Melanocyte Stimulating Hormone). La scarsità di tale ormone è causata dalla super produzione di cortisolo (ormone stress) , antagonista dell’ormone Msh.
Approfondiamone insieme i motivi.
Abbiamo visto nei precedenti capitoli, che il cortisolo  (ormone stress) è prodotto tramite l’attivazione dell’ormone Crh (Corticotropin Releasing Hormone) che ordina all’ipofisi di secernere l’ormone Acth (Adrenocoticotrope Hormone) capace di stimolare le ghiandole surrenali a produrre cortisolo (ormone stress). Tale ormone è considerato di primaria importanza per il corpo, quindi la presenza di attività stressorie provoca l’utilizzo prioritario dell’ormone Acth che in tal modo non potrà così trasformarsi in Msh (ormone di cui necessitano i melanociti  per produrre la melanina). Per questo motivo, dopo un forte spavento o uno choc, è possibile assistere alla comparsa di capelli bianchi improvvisi, così come è di percezione comune che periodi di stress generino un’accelerazione della comparsa dei capelli bianchi.

Il consumo di amidi e zuccheri causa la comparsa dei capelli bianchi

Il problema dei capelli bianchi non è considerato dalla medicina ufficiale un’incognita rilevante, giudicato piuttosto un normale inciampo dell’età che avanza. Eppure dovremmo domandarci per quale motivo cinesi, giapponesi o africani non abbiano problemi di capelli bianchi come li abbiamo noi “occidentali”, già a partire dalla quarta decade di vita. Difatti pur non rappresentando un problema di salute vero e proprio, la comparsa dei capelli bianchi può essere considerato un campanello di allarme della presenza eccessiva di cortisolo (ormone dello stress).
Abbiamo visto nei capitoli precedenti (rif. pag. 347) il rapporto tra quantità eccessiva di tale ormone e l’incapacità dei melanociti di produrre melanina. Infatti l’ormone Acth è utilizzato per stimolare le ghiandole surrenali a produrre cortisolo e non può quindi trasformarsi in Msh (di cui necessitano invece i melanociti).
Quindi il segreto per fermare la comparsa dei capelli bianchi è quella di abbassare la quantità di cortisolo (ormone dello stress) prodotta ogni giorno. Ciò significa affrontare la vita con più serenità, evitando fattori stressanti ed in particolare bisogna cambiare la propria alimentazione.
Abbiamo più volte visto e sottolineato che l’alimentazione a base di amidi, promuove il cortisolo (ormone dello stress)  sia per i cali glicemici (dovuto all’attivazione dell’insulina) che per il fenomeno della disbiosi intestinale. Inoltre molte delle malattie causate dalla dieta a base di zuccheri sono foriere della super produzione di cortisolo e di radicali liberi (altro elemento che promuove la comparsa dei capelli bianchi).
La vitamina D è un alleato importante per combattere i capelli bianchi. Difatti essa promuove la produzione dei peptidi che compongono il Ponc (Pro-Oppiomelanocortina), necessario all’ipofisi (ghiandola del cervello) per produrre l’ormone Acth e quindi l’ormone Msh. Questa maggiore disponibilità, può essere utilizzata dai melanociti perché le ghiandole surrenali non sono state stimolate a produrre cortisolo (in assenza di stress). Tale effetto è molto più evidente quando prendiamo la tintarella: anche in questo caso i melanociti producono melanina, finalizzata però all’abbronzamento della pelle. 

L’integrazione può essere un valido aiuto per contrastare la comparsa dei capelli bianchi.

1) Integrare con la vitamina D perchè come abbiamo appena detto promuove la produzione dei peptidi che compongono il Ponc (pro-oppiomelanocortina).
2) Diminuire la secrezione del cortisolo diminuisce la disponibilità dell’ormone Msh.
Elenco dei nutrienti necessari: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo e l’onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “L’ipercortisolemia e l’integrazione”.
3) Contrastando le malattie dell’intestino quali la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale, visto che generano infiammazione cronica e promuovono la produzione di cortisolo (ormone dello stress).
Elenco dei nutrienti necessari: vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, pepe nero.                                                                                          
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “Le malattie intestinali e l’integrazione”.
4) Contrastare l’infiammazione cronica del nostro corpo vista la diretta correlazione tra questo stato patologico e l’aumento del cortisolo.
Elenco dei nutrienti necessari: vitamina D, omega 3, potassio.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “L’infiammazione cronica e l’integrazione”.

lunedì 6 giugno 2016

Mani: perché invecchiano?

Mani: perché invecchiano?

Le mani sono rivelatrici dell'età effettiva di una persona, così come il collo ed il viso. Con il passare degli anni, infatti, la pelle inizia ad invecchiare, tende a diventare secca e appare meno tesa, segnata da un reticolato di rughe.
La pelle più sottile e delicata è, in particolare, quella del dorso, la quale si disidrata più facilmente rispetto a quelle dei palmi e tende a perdere il naturale strato di grasso sottocutaneo che rende le mani morbide e "piene". Tutti questi sono segni distintivi del crono-invecchiamento.
Anche il sole contribuisce all'invecchiamento delle mani: le macchie ipercromiche, infatti, sono dovute all'azione dei raggi ultravioletti. Gli sbalzi di temperatura, le condizioni climatiche fredde e ventose, il protratto contatto con l'acqua, lo stress cutaneo legato all'uso delle mani e alla loro scarsa cura, poi, accelerano la comparsa di questi segni.
Per questo motivo, è necessario ricorrere a trattamenti anti-age mirati e prestare alcune attenzioni che prevengano la disidratazione e la perdita di morbidezza.
Piccoli accorgimenti quotidiani
La prima regola per prevenire l'invecchiamento delle mani è idratarle con creme appropriate, dall'effetto anti-age ed elasticizzante, in grado di ripristinare il film idrolipidico e contrastare i segni del tempo. L'ideale è applicarle dopo ogni lavaggio oppure, in alternativa, mattina e sera. Ulteriore gesto di bellezza è la pratica di maniluvi, immergendo le mani in una miscela di acqua tiepida e oli essenziali. Durante i lavori domestici, poi, è opportuno usare guanti di lattice per proteggere le mani dell'azione irritante dei detersivi.

Mani: come rinforzare le unghie fragili

Le mani e le unghie rappresentano un chiaro indicatore del benessere fisico.
Unghie deboli e fragili possono essere sinonimo di carenze di ferro (frequenti soprattutto tra le donne), vitamine (specie quelle del gruppo B) e minerali, inclusi fosforo e calcio. In tale caso, bisogna integrare la propria dieta con spinaci, lenticchie, fagioli, cereali e pesce.
In altri casi, la fragilità delle unghie è conseguenza della presenza di patologie di base, come quelle della tiroide. Una visita endocrinologica consente di accertare il problema ed indirizzare la terapia più adeguata. Il trattamento, oltre a controllare il malfunzionamento della tiroide in sé, renderà più forti anche le unghie ed i capelli.
Anche una loro "manutenzione" errata ha un effetto negativo. L'acqua e detergenti, infatti, impoveriscono il film idrolipidico della pelle delle mani e la cheratina delle unghie, rendendole più fragili. Per questo motivo, dopo il bagno o la doccia, si dovrebbe attendere un paio di ore prima di applicare lo smalto.
Per quanto riguarda la manicure, è importante scegliere una lima per le unghie con una grit (grado di abrasività) di 180-240, cioè con una grana medio-sottile. Con il tempo, infatti, l'uso delle forbicine favorisce lo sfaldamento. L'unghia andrebbe limata, poi, sempre nella stessa direzione con movimenti fermi e decisi e non alternando da destra a sinistra. Ciò consente di ottenere un risultato uniforme e più accurato, oltre a favorire una ricrescita più robusta.

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/Foto/Unghie/Mani_rinforzare_le_unghie_fragili.html

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/Foto/Mani/Mani_invecchiamento.html

SOSTANZE CHE HANNO EFFETTO STIMOLANTE SULLA PELLE

Ingredienti con effetti sul derma

I principali composti che possono agire sul derma sono:
  1. Retinolo;
  2. Panax Ginseng;
  3. Centella Asiatica;
  4. Echinacea Angustifolia;
  5. Fucosio;
  6. Acido Ursolico

IL RETINOLO

Il retinolo non è altro che la vitamina A. Come ben sappiamo la vitamina A è una molecola altamente instabile: è termolabile, fotosensibile e si ossida velocemente se esposta all'ossigeno atmosferico. Vista la sua estrema sensibilità, questa molecola, a 20 atomi di carbonio, viene impiegata sottoforma di estere (acetato o palmitato) per aumentarne la stabilità. A livello cutaneo il retinolo stimola la crescita di nuove cellule e regola le secrezioni.

IL PANAX GINSENG

Dalle sue radici si estraggono i ginsenosidi, saponinE con azione antiossidante ed antinfiammatoria. Studi recenti hanno determinato che questi ginsenosidi hanno capacità stimolante sulla formazione di acido ialuronico.



CENTELLA ASIATICA

Dalle sue parti aeree si ricava un estratto caratterizzato da una frazione triterpenica composta da acido asiatico e madecassico, asiaticoside e tutti i relativi isomeri. Questa frazione ha delle proprietà stimolanti sulla produzione di collagene, quindi sui fibroblasti.

ECHINACEA ANGUSTIFOLIA

Nelle radici sono presenti composti che contengono alcuni derivati dell'acido caffeico, come per esempio l'echinacoside. Queste sostanze hanno attività inibitoria sull'enzima che degrada l'acido ialuronico.

FUCOSIO

Il fucosio è uno zucchero, un monosaccaride presente in diversi polisaccaridi di frutta e verdura, ma si può trovare anche nei batteri (nelle loro pareti cellulari) e nelle glicoproteine seriche. Inoltre il fucosio è un componente fondamentale della parte zuccherina di alcuni glucosidi che agiscono sul cuore. Sulla cute, agisce come stimolatore della crescita cellulare e come antiossidante.

ACIDO  URSOLICO

L'acido ursolico, che è un triterpene policiclico, viene estratto dalle foglie del rosmarino. Possiede diverse attività, come l'azione antinfiammatoria, antimicrobica, antiradicalica, stimolante del microcircolo superficiale e inibitoria sull'enzima elastasi.

Ristrutturanti di barriera

Le sostanze maggiormente impiegate sono le CERAMIDI. Queste sostanze sono di natura lipidica e si ritrovano facilmente nel nostro organismo in diversi distretti, come cervello, unghie, capelli e in particolare nello strato corneo. Queste ceramidi svolgono un'azione coesiva tra i vari corneociti, ostacolando la perdita d'acqua transepidermica, ma anche migliorando e mantenendo l'idratazione e la giusta elasticità della cute, aumentando la resistenza ad agenti chimco-fisici che possono insultare lo strato corneo ed infine regolando l'attività di desquamazione/coesione.
Le ceramidi che possono essere prodotte sinteticamente o semi-sinteticamente in laboratorio, vengono identificate da un numero che va da 1 a 5. Ogni ceramide avrà un compito differente; per esempio, la ceramide 2 e la cermide 5 svolgono compiti relativi all'idratazione e alla ristrutturazione dello strato corneo.  Le ceramidi sono dei composti molto costosi perché vengono prodotte mediante una sintesi complessa.

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/cosmetici/anti-invecchiamento.html

domenica 5 giugno 2016

Che cosa sono le malattie veneree?

Sono infezioni trasmesse prevalentemente attraverso rapporti sessuali - vaginali, anali e oro-genitali - oppure attraverso oggetti usati durante i rapporti.
Altre infezioni degli organi sessuali possono essere provocate da una crescita esagerata o anomala di germi che vivono normalmente nelle parti intime: è il caso della candida. Infine, esistono infiammazioni provocate da germi portati all’interno degli organi genitali da manovre particolari, come l’uso di strumenti non puliti durante pratiche abortive clandestine. Vengono anche chiamate MST, malattie sessualmente trasmissibli, o malattie veneree, ma si tratta di una imprecisione: ciò che si trasmette infatti non è la malattia ma l’infezione che può produrre una malattia. Attenzioneessere infetto non significa essere malato, c’è chi ha l’infezione e può trasmetterla, ma non ha (o non ha ancora) sviluppato la malattia e sembra perfettamente in salute.

Da cosa sono provocate?

Le IST sono causate da microrganismi che entrano nel nostro corpo superando la sua capacità di resistenza alle infezioni. Quando i germi sono entrati nel corpo si può sviluppare una malattia acuta. Altre volte i germi possono procurare danni che, col passare del tempo, possono diventare permanenti o gravi. I microrganismi possono essere:
  • virus (come nel caso di HIV, epatiti, condilomi, herpes genitale)
  • batteri (clamidia, gonorrea, sifilide)
  • protozoi (tricomonas)
  • parassiti (piattole).

Come si trasmettono?

Il contagio per via sessuale avviene quando i microrganismi vengono portati all’interno del corpo attraverso lo sperma o le secrezioni vaginali o il sangue. Oppure il contagio avviene attraverso il contatto diretto pelle contro pelle o con il contatto tra le mucose che rivestono le parti intime, la bocca o l’ano. Alcune IST possono essere trasmesse al feto o al neonato durante la gravidanza o attraverso il latte materno.

Come non si trasmettono?

Non ci si contagia attraverso tosse o starnuti e neppure sui mezzi pubblici, in ufficio, durante i contatti sociali in generale. Non sono trasmesse dalle zanzare, dagli animali domestici o dall'uso delle toilettes. Non sono dovute alla sfortuna o al malocchio.

Sono pericolose?

Numerose IST possono avere conseguenze gravi nel tempo, come sterilità o tumori. Se le IST sono diagnosticate in tempo i danni possono essere contenuti. Se non vengono riconosciute e curate tempestivamente possono condizionare la serenità della vita quotidiana, causando sofferenze psicologiche e senso di vergogna. Attenzione: la presenza di una IST rende l’organismo più vulnerabile alla penetrazione del virus HIV (il virus che provoca l’AIDS), che è l’infezione più pericolosa di tutte.

E’ un problema che riguarda tutti?

Assolutamente sì. Le IST possono colpire chiunque abbia rapporti o attività sessuali non protetti dal preservativo, indipendentemente dall’età, dal sesso o dal fatto che i rapporti avvengano con persone dello stesso sesso o di sesso diverso.

C’è qualcuno che rischia di più?

Ci sono caratteristiche o comportamenti che facilitano la trasmissione delle infezioni in alcune persone o in alcuni gruppi di popolazione. Le situazioni e le caratteristiche che aumentano il rischio di contrarre una IST sono l’età al di sotto dei 25 anniin particolare per le ragazze; l’aver avuto il primo rapporto sessuale prima dei 17 anni; il numero dei partner sessuali avuti nella vita; avere un partner che ha o ha avuto una IST; l’uso di droghe e alcol; la violenza sessuale; avere rapporti non protetti durante un viaggio con persone del luogo visitato (ovviamente se nel Paese la malattia è presente).

Una coppia stabile deve usare il preservativo?

I rapporti protetti con il preservativo sono importanti all’inizio di una nuova relazione, quando non si conoscono lo stato di salute del partner e le sue esperienze sessuali precedenti. Dopo 3 - 6 mesi di rapporti protetti con il preservativo, entrambi i partner possono sottoporsi ad una visita medica e ai test di laboratorio (compreso il test HIV). Se per entrambi viene esclusa la presenza di una IST e se sono e restano fedeli nel rapporto di coppia, possono decidere di non utilizzare più il preservativo ricordandosi di scegliere un altro contraccettivo per prevenire le gravidanze.

Come scopro se ho contratto un’infezione?

Per avere un’infezione innanzi tutto bisogna avere avuto rapporti sessuali. Dopo il contagio, in un tempo variabile chiamato “periodo di incubazione”, si possono sviluppare sintomi o segni visibili sul corpo. Generalmente si manifestano nella zona genitale ma, a seconda del tipo di malattia e del tipo di sesso praticato, questi sintomi possono comparire nella bocca, nell’ano o sulla pelle o in modo generalizzato. Attenzione: i sintomi possono essere leggeri e spesso sono completamente assenti o possono comparire dopo molto tempo. Se c’è il dubbio di avere contratto un’infezione bisogna rivolgersi subito al medico di fiducia, allo specialista delle IST, al proprio ginecologo, al dermatologo o all’urologo.

Dopo quanto tempo si manifesta l’infezione?

Il tempo necessario prima della comparsa dei sintomi di un’infezione (tempo d’incubazione) può essere molto variabile, da pochi giorni ad anni. La variabilità del tempo d’incubazione dipende prima di tutto dalle caratteristiche del microrganismo (da quanto è “aggressivo”); in secondo luogo dalla resistenza naturale del nostro corpo.

Si guarisce?

Se trattate subito e in modo corretto, le IST sono nella maggior parte dei casi guaribili. Se trascurate possono provocare gravi danni. Alcune malattie come l’infezione da HIV non sono curabili definitivamente.

Combattere i diverticoli a tavola

L’apparato digerente è uno dei più sviluppati e grandi del nostro organismo. Il suo corretto funzionamento è fondamentale per la nostra vita quotidiana, lo sa bene chi soffre frequentemente disturbi gastrici o intestinali, tra le malattie più frequenti in assoluto.
Tra le numerosissime malattie, dalle più lievi alle più gravi, che possono colpire il nostro sistema digerente a partire dalla bocca fino all’intestino, troviamo anche i diverticoli, poco conosciuti, ma abbastanza diffusi nella popolazione.

Cosa sono i diverticoli?

diverticoli sono piccole cavità, simili a sacchettini, che si possono formare lungo le pareti dell’apparato digerente. Nella maggior parte dei casi, i diverticoli interessano la parte finale del colon, il cosiddetto sigma o intestino sigmoideo posto in basso a sinistra nell’addome, ma possono anche trovarsi anche a livello delduodeno o, più raramente, dell’esofago.
Piuttosto diffusi soprattutto a partire dai 40 anni, ne soffre circa il 10% della popolazione in questa fascia d’età, aumentano con l’avanzare dell’età fino a raggiungere picchi del 70% tra i cittadini più anziani. Idiverticoli sono di solito asintomatici, non danno fastidio e in molti casi non vengono riscontrati, tuttavia se si infiammano causano molto dolore e fitte acute, da cui il nome di “appendicite sinistra”, con nausea evomito; in casi gravi si può avere anche sanguinamento e difficoltà ad andare in bagno.

Quali sono le cause?

Non ci sono ancora dati certi sulle cause dei diverticoli. Molti medici però convengono che un ruolo fondamentale sia giocato dall’alimentazione: la formazione dei diverticoli è infatti collegata a un indebolimento delle pareti dell’intestino, spesso causato da stitichezza che causa un ristagno delle feci nell’intestino stesso.
Una dieta povera di fibre parrebbe aumentare il rischio di diverticoli, diminuendo i movimenti intestinali: riprova di questa teoria è il maggior numero di diverticoli che colpisce la popolazione di stati con una tipica dieta ricca di grassi e povera di fibre, come Stati Uniti e Inghilterra, contro il numero minore di paesi asiatici e africani con diete ricche di frutta e verdura.
Otre all’alimentazione, alcune persone possono avere anche una predisposizione genetica a sviluppare diverticoli, ma altre cause ipotizzate sono di natura batterica. Ad oggi, i medici continuano a studiare le cause che portano alla formazione di diverticoli per far luce sulla natura di questa patologia.

I rimedi contro i diverticoli

Così come un certo tipo di dieta può causare diverticoli, un altro tipo di dieta può fare da rimedio e cura per gli stessi.
Ecco una lista di cibi amici e nemici:
Cibi : tra i prodotti di cui fare scorta per chi soffre di diverticoli troviamo frutta, verdura e prodotti integrali, come pane, biscotti, pasta che contenendo farine grezze sono più facili da digerire.
Tra le verdure migliori troviamo quelle più ricche di fibre, tra cui cavoli, carciofi, insalate in generale, carote. Ottime sia crude che cotte, offrono valide alternative di preparazione, dai centrifugati ai minestroni: l’importante è assumerne almeno una porzione a pranzo e una a cena.                                                                                    Per quanto riguarda la frutta, le alternative migliori sono rappresentate dai frutti ricchi di acqua, che insieme alle fibre aiuta la formazione delle feci e un miglior transito intestinale: arance, mele, pere, prugne, ma anche frutta secca.
Il consiglio è quello di consumarle crude e con la buccia, facendo attenzione a lavarle bene prima di mangiarle.
Cibi no: tra i cibi meno raccomandati in caso di diverticoli troviamo gli insaccati in generale, le spezie piccanti e i legumi, è preferibile consumarli frullati in zuppe in modo da eliminarne la buccia.
Fare attenzione anche a frutta e verdura contenente semini come kiwi, fragole e pomodori che possono andare a infiammare i diverticoli causando dolore. Tra le bevande è utile ridurre il consumo di tè e caffè o assumerne del tipo deteinato o decaffeinato; anche il latte e i latticini in genere sono nemici dei diverticoli, per cui meglio evitarne un consumo eccessivo.
Nei momenti di infiammazione e nelle fasi di dolore acuto, con vomito e diarrea, è preferibile limitare l’assunzione di cibo e affidarsi a un’alimentazione semiliquida o liquida per evitare di disidratarsi. È necessario in questi casi rivolgersi al proprio medico per risolvere il problema in breve tempo e in modo corretto.
Una corretta alimentazione e l’attività fisica regolare possono aiutarci a prevenire e a ottenere sollievo da questa patologia sempre più diffusa.

giovedì 2 giugno 2016

Quanti capelli abbiamo.Perché i capelli si spezzano.Perché i capelli diventano opachi

  •       Quanti capelli abbiamo?
    Il numero medio di capelli è circa 100.000, ma ci sono persone che ne hanno molti di più, fino a 150.000. Il numero di capelli è inferiore nei soggetti con capelli rossi (80.000) rispetto ai bruni (100.000) o ai biondi (120.000). I capelli biondi, tuttavia, sono i più sottili.
  • Cosa determina il colore dei capelli?
    La matrice del follicolo contiene melanociti, cioè le cellule che producono pigmento. Queste cellule, durante tutta la fase di crescita del follicolo, producono la melanina che viene incorporata nel capello. Esistono 2 tipi principali di melanine: le eumelanine, di colore bruno-scuro e le feomelanine, di colorito giallo-rosso. Se i nostri capelli sono neri o castani significa che i melanociti dei nostri follicoli producono soprattutto eumelanine, se sono biondi o rossi feomelanine. Le ciglia sono generalmente di colore più scuro dei capelli mentre i peli della barba hanno spesso un colorito rossiccio anche nei soggetti con i capelli bruni. Con l’età i melanociti del capello, per ragioni ancora sconosciute, diminuiscono la produzione di pigmento e i capelli diventano bianchi.
  • Perché i bambini piccoli hanno spesso i capelli più chiari?
    Perché i melanociti del follicolo aumentano la produzione di melanina, a partire dall'infanzia fino alla pubertà. Anche la forma dei capelli si modifica con l'accrescimento: i bambini piccoli hanno talvolta capelli "ribelli", impossibili da pettinare.
  • I capelli invecchiano?
    L'attività ciclica del follicolo fa si che questo produca un capello "nuovo" ogni 3-7 anni. Per questo i capelli si rinnovano periodicamente. Il follicolo però invecchia e con il passare degli anni produce capelli un po’ più sottili. Con gli anni i capelli oltre a diventare bianchi, diventano meno folti e meno resistenti.
  • A che età compaiono i primi capelli bianchi?
    I primi capelli bianchi compaiono sulle tempie intorno ai 30 anni di età. Si può dire che a 50 anni di età circa il 50% delle persone ha il 50% dei capelli bianchi.
  • Perché i capelli si spezzano?
    Il fusto del pelo è molto resistente in quanto le cheratine della corteccia sono molto dure. Se la corteccia viene danneggiata ed i legami presenti fra gli atomi di zolfo della cistina, l'aminoacido che costituisce la cheratina dura, vengono rotti (come ad esempio accade effettuando una permanente), il capello diviene fragile e si può spezzare
  • Perché i capelli diventano opachi?
    I capelli sono lucidi quando la cuticola è integra. Se le cellule della cuticola si sollevano, come avviene ad esempio dopo trattamenti cosmetici aggressivi o sotto l'effetto del calore o del sole, la cuticola non riflette più la luce ed i capelli diventano opachi, secchi al tatto e tendono ad aggrovigliarsi facilmente.
  • Perché si formano le doppie punte?
    L'ambiente (pettinatura, spazzolatura, phon caldo, tinture, permanenti, radiazioni solari, cloro della piscina, sudore, inquinamento ambientale) mette tutti i giorni a dura prova l'integrità del capello. I danni ripetuti distruggono dapprima la cuticola e quindi la corteccia, determinando le doppie punte. E' importante per questo proteggere quotidianamente i capelli in quanto una volta rovinati non si possono riparare, l'unico rimedio per le doppie punte rimane un buon taglio. Evitare quindi trattamenti cosmetici non necessari, usare sempre il balsamo, proteggere i capelli dal sole.
  • Ho i capelli grassi, cosa posso fare?
    Ridurre realmente la secrezione sebacea è molto difficile in quanto è necessario agire sugli ormoni. La velocità con cui il sebo si distribuisce sul capello aumenta quanto più il sebo è fluido ed i capelli sono sottili. Il calore tende a fluidificare il sebo per cui i soggetti con aumentata seborrea e capelli grassi dovrebbero evitare l'uso del phon caldo. Anche toccare e pettinare frequentemente i capelli favorisce la diffusione del sebo e peggiora il problema dei capelli grassi.
  • Perché ho i capelli secchi se la mia pelle è grassa?
    Se i capelli sono secchi significa che il fusto è danneggiato e che le cellule della cuticola si sono sollevate. I capelli secchi quindi sono solo un segno di fragilità del capello e non dipendono dalla produzione di sebo.
  • Lavarsi i capelli tutti i giorni fa male?
    No. Anzi è opportuno lavare i capelli spesso e non appena si avverte prurito al cuoio capelluto. Il prurito è infatti, come la forfora, un segno della dermatite seborroica. Dati attuali indicano che questa malattia può rendere più rapido l'aggravamento della calvizie.
    Contrariamente a quanto molti pensano lavare spesso i capelli non li rende "più grassi" per effetto rimbalzo: la secrezione sebacea non è infatti influenzata dal lavaggio. E’ però importante utilizzare sempre shampoo di buona qualità in quanto gli shampoo aggressivi possono danneggiare il fusto e quindi favorire la disidratazione del capello, la fragilità e le doppie punte.
  • Perché durante il lavaggio cadono più capelli?
    Durante il lavaggio cadono più capelli in quanto il trauma meccanico determina il distacco dei capelli in riposo. Non è possibile che uno shampoo aumenti la caduta dei capelli in quanto il suo tempo di contatto con il cuoio capelluto è molto breve; nessuno shampoo può realmente agire sul follicolo e influenzarne la crescita. Non esistono quindi shampoo "anticaduta" o shampoo "che fanno cadere i capelli”.
  • Come posso capire se la caduta è normale o aumentata?
    Il metodo più semplice è contare ogni giorno i capelli che cadono sia durante il lavaggio (è necessario lavarli nel lavandino) che durante la spazzolatura. Alternativamente ci si può rivolgere a un dermatologo che può effettuare alcuni esami del capello specifici quali il pull test ed il tricogramma. Un esame del capello ben fatto deve essere effettuato su un campione di almeno 50 capelli. Sono assolutamente inutili gli "esami del capello" effettuati su un campione di pochi capelli caduti naturalmente.
  • Ci sono dei periodi dell’anno in cui la caduta dei capelli è maggiore?
    Sì. In autunno il numero di capelli che ciascuno di noi perde giornalmente aumenta. Dai 50-60 capelli si può passare a circa 100 capelli al giorno, anche di più in alcuni soggetti. Alcuni studi indicano che fra le cause di questa aumentata caduta autunnale può essere determinante l'esposizione al sole durante l'estate. Vi sono alcuni individui che oltre al picco di caduta autunnale hanno anche un picco primaverile.
  • Come si possono distinguere dei fenomeni passeggeri di caduta dei capelli dall'inizio di una calvizie?
    E’ importante che una maggiore caduta dei capelli venga sempre valutata dal medico che può effettuare una corretta diagnosi in quanto non sempre un aumentata caduta dei capelli è sinonimo di calvizie. Infatti tutte le malattie dei capelli, che sono moltissime, provocano alla resa dei conti una aumento della caduta.
  • Come si può prevenire la caduta?
    Innanzitutto evitando quanto più possibile le cause "evitabili" più comuni, come il fumo, la dieta o l’assunzione di farmaci inutili. Un trattamento preventivo con lozioni cosmetiche che promuovono la durata dell’anagen e quindi ritardano l’entrata in riposo del follicolo, può essere utile in situazione di stress, in autunno, dopo il parto, quando si effettua una dieta.
  • Esistono degli esami per valutare la gravità della calvizie?
    La gravità della calvizie viene valutata attraverso l’esame clinico utilizzando la scala di Hamilton. nell’uomo e la scala di Ludwig nella donna. La dermatoscopia permette di individuare I casi di calvizie iniziale, in quanto evidenzia I primi segni di assottigliamento.
  • L’esame del capello è utile?
    Sì, anche l’esame del capello può fornire informazioni importanti circa l’andamento evolutivo della calvizie. Per effettuare un esame corretto è necessario strappare con un’apposita pinza un ciuffo di circa 50 capelli ed esaminarli al microscopio. Con questo esame, che prende il nome di tricogramma è possibile stabilire il grado di assottigliamento dei capelli e se vi è o no, una aumentata caduta.
  • Il mineralogramma può individuare le cause di una caduta?
    Assolutamente no. I minerali presenti nel capello derivano soprattutto dall'ambiente esterno e quindi non è possibile evidenziare dal capello eventuali carenze generali. Questo esame è spesso utilizzato a fini prettamente commerciali ed é dimostrato che inviando i capelli della stessa persona a laboratori diversi si ottengono mineralogrammi con risultati completamente differenti.
  • La forfora fa cadere i capelli?
    Si, la dermatite seborroica, di cui la forfora è una manifestazione, può accelerare la progressione della calvizie. E' quindi sempre importante curare la forfora utilizzando uno shampoo adeguato.
  • Perché le persone con i capelli grassi perdono più capelli?
    Perché i capelli grassi e la calvizie hanno in qualche modo la stessa causa. Gli ormoni androgeni infatti oltre a causare la calvizie agiscono anche sulla ghiandola sebacea aumentando la produzione di sebo.
  • E' vero che il miglior modo di rinforzare i capelli è quello di tagliarli?
    No, i capelli non sono un prato. Tagliare i capelli è utile solo se sono presenti doppie punte o altre alterazioni esterne del fusto. Non è di alcuna utilità in caso di caduta o di diradamento. Quando rasiamo i capelli o i peli questi divengono apparentemente più grossi perché asportiamo l'estremità del pelo che è naturalmente assottigliata. Non modifichiamo però in realtà lo spessore o la densità dei peli.
  • Esiste un legame fra stress e calvizie?
    Sì, lo stress può favorire una aumentata caduta di capelli e quindi accelerare la progressione della calvizie.
  • Una dieta dimagrante può fare aumentare la caduta dei capelli?
    Ogni dieta, anche la più equilibrata provoca insieme al dimagrimento una maggiore caduta dei capelli. Ci sono studi che dimostrano che anche una dieta da 1500 calorie giornaliere può aumentare la caduta dei capelli.
  • Ci sono cibi da evitare in caso di calvizie?
    No, non ci sono cibi controindicati o dannosi per i capelli.
  • Usare spesso il cappello o il casco per il motorino aumenta la caduta dei capelli?
    No. Anzi d'estate è sempre opportuno indossare il cappello per proteggere il cuoio capelluto dal sole che è causa di aumentata caduta di capelli.
  • Il gel fa cadere i capelli?
    No. Il gel si deposita sulla superficie del capello, non penetra nel follicolo e quindi non può essere causa di caduta. Lo stesso vale per shampoo, balsami, lacche e prodotti cosmetici per capelli in genere.
  • Il balsamo aiuta a proteggere i capelli?
    Sì, il balsamo è importante per mantenere i capelli morbidi e lucidi in quanto forma una pellicola protettiva che protegge il capello dai danni ambientali. Non protegge però in alcun modo il capello dalla caduta.
  • Che relazione c'è fra calvizie e vascolarizzazione del cuoio capelluto?
    Nessuna, la calvizie è dovuta all'effetto degli ormoni maschili e non al fatto che i follicoli ricevono poco sangue. I massaggi o i preparati che dilatano i vasi non sono utili a curare la calvizie.
  • Sono utili le lozioni che contengono cheratina o altri aminoacidi del capello?
    No, la calvizie non è dovuta ad una carenza di cheratine e l'assunzione di queste proteine non è di alcuna utilità nel trattamento della malattia. Per di più le cheratine sono proteine di grandi dimensioni e per questo non possono penetrare attraverso il cuoio capelluto e raggiungere la matrice del capello.
  • I trattamenti alla cheratina sono utili a rinforzare I capelli?
    No, I trattamenti liscianti alla cheratina in realtà contengono formaldeide o derivati della formaldeide che possono irritare il cuoio capelluto e provocare una caduta dei capelli anche molto grave.
  • Il cloro della piscina rovina i capelli?
    Il cloro può danneggiare il fusto e favorire la comparsa di doppie punte o decolorare un po’ i capelli. Non è però causa di caduta.
  • E' vero che per mantenere i capelli sani è bene spazzolarli spesso e vigorosamente?
    La spazzolatura e la pettinatura in realtà danneggiano il capello in quanto sollevano la cuticola. Bisogna evitare di pettinare i capelli quando sono bagnati, soprattutto se non si è applicato il balsamo, in quanto la resistenza del capello diminuisce quando è imbibito di acqua.
  • La tintura o la permanente fanno cadere i capelli?
    No, se correttamente effettuate queste pratiche cosmetiche non agiscono sulla funzione del follicolo e quindi non causano un aumentata caduta. Attenzione però al "fai da te": se la tintura non è risciacquata correttamente ed oltre al capello rimane colorato anche il cuoio capelluto significa che il colorante è penetrato attraverso la cute! Questo è certamente dannoso e può causare caduta dei capelli. Un aumentata caduta può inoltre conseguire ad un'allergia alle tinture o a prodotti per le permanenti. Dopo una permanente mal eseguita può succedere che i capelli si spezzino causando a volte una alopecia grave.
  • E’ possibile curare la calvizie?
    Sì, l’alopecia androgenetica è oggi assolutamente curabile soprattutto nelle sue fasi iniziali con trattamenti farmacologici in grado di arrestare la caduta ed indurre una ricrescita del capello. Le terapie più utilizzate sono il Minoxidil in lozione e la Finasteride 1 mg per via orale. Nuovi trattamenti in fase di studio comprendono lozioni contenenti analoghi delle prostaglandine e lozioni contenenti finasteride topica.
  • Quale può essere l’evoluzione della calvizie non curata?
    Quasi certamente la calvizie è destinata a peggiorare. Gli studi attuali dimostrano che in assenza di trattamento la malattia peggiora nel 93% dei casi.
  • Qual è l’età massima entro cui la calvizie è curabile?
    Non esiste un limite di età ma piuttosto una gravità massima della malattia. Uno studio recente ha dimostrato che i trattamenti sono efficaci anche a 75 anni di età. Perchè le cure mediche siano efficaci è però necessario che nell’area di diradamento siano presenti peli visibili, altrimenti l’unica strada percorribile è quella chirurgica.
  • Le vitamine sono utili per ridurre la calvizie?
    No, non vi è alcuna dimostrazione che gli integratori vitaminici siano utili, a meno che non vi siano carenze specifiche. L'assunzione di vitamina A può essere dannosa in quanto aumenta la caduta dei capelli.
  • E’ possibile che pur avendo iniziato la terapia con il Minoxidil, si abbia un aumento della caduta dei capelli?
    Sì, questo fenomeno è indice del fatto che il farmaco sta funzionando: Il minoxidil infatti stimola i follicoli in riposo a riprendere la loro attività e a produrre un nuovo capello che crescendo spinge fuori e fa cadere il vecchio.
  • E' utile ogni tanto sospendere la terapia con finasteride o con minoxidil per permettere al corpo di non assuefarsi?
    No. Tutti i trattamenti della calvizie devono essere effettuati regolarmente con continuità. La sospensione anche temporanea della terapia porta ad una ricaduta della malattia.
  • La finasteride è controindicata nella donna?
    Nella donna in età fertile il farmaco è controindicato in quanto in caso di gravidanza può provocare una mancata virilizzazione del feto di sesso maschile. Non vi sono controindicazioni all'utilizzo del farmaco nelle donne in menopausa.
  • E’ vero che alcuni estratti vegetali come il saw palmetto sono efficaci nel trattamento della calvizie?
    I semi, la corteccia, il polline ed i frutti di numerose piante contengono fitosteroli, composti con struttura chimica simile a quella del colesterolo. I fitosteroli sono inibitori della 5 - a reduttasi e quindi agiscono con lo stesso meccanismo chimico della finasteride.
  • Il trapianto di capelli è una terapia utile o è soltanto un trattamento palliativo?
    L'autotrapianto di capelli è un trattamento molto efficace della calvizie. Attenti invece ad altre tecniche come il trapianto di capelli artificiali che invece non solo non sono utili ma possono provocare gravi danni.
  • Il trapianto è una soluzione definitiva al problema?
    Non sempre. Infatti l'aspetto estetico non dipende solo dai capelli trapiantati ma anche dai capelli "originali" che sono rimasti. Se questi si riducono la calvizie peggiora anche se il trapianto è ben riuscito. Per questo il trattamento ottimale è un trattamento di combinazione trapianto + terapia medica.
  • Non esistono rischi di rigetto dei capelli trapiantati?
    No. Trattandosi di un autotrapianto questo rischio non esiste. Il mancato “attecchimento” dei capelli trapiantati è raro e può derivare da un’errata tecnica chirurgica, da una cattiva circolazione della zona che riceve il trapianto o da malattie dei capelli, quali il lichen planopilare, che possono insorgere dopo il trapianto.
  • E' vero che l'alopecia areata è provocata dallo stress?
    Non vi è nessuna dimostrazione che lo stress causi la malattia. E' invece indubbio che la malattia provoca molto stress nei soggetti colpiti.
  • E' possibile attaccarsi i pidocchi andando dal parrucchiere?
    E' molto difficile. Può accadere solo se le spazzole ed i pettini non vengono puliti dopo l'uso. E' infatti possibile che i capelli a cui sono adese le uova rimangano attaccati alla spazzola e quindi trasferiti sui capelli di un altro soggetto.
  • La tintura dei capelli può causare allergie?
    Si, le tinture dei capelli contengono la parafenilendiamina ed i suoi derivati che possono essere causa di allergie. E' importante che i parrucchieri usino sempre i guanti mentre applicano le tinture.. Un’allergia alla tintura può causare aumentata caduta dei.
  • L'alopecia areata è contagiosa?
    No, la malattia spesso colpisce più membri della stessa famiglia in quanto vi è una predisposizone ereditaria ad ammalarsi.
  • I capelli mi fanno male, perché?
    Il dolore al cuoio capelluto, o "tricodinia" in linguaggio medico, è un problema frequente che interessa circa il 20% delle donne ed il 9% dei maschi con aumentata caduta dei capelli. La causa di questo disturbo non è ben nota, forse è un segno clinico della microinfiammazione che spesso accompagna l'alopecia androgenetica o il telogen effluvium cronico. La dermatoscopia del cuoio capelluto mostra dilatazione dei vasi del cuoio capelluto.
  • Perché la calvizie si associa spesso ad un aumento dei peli superflui?
    Perché gli stessi ormoni che assottigliano i capelli stimolano i peli di altre regioni corporee provocando un aumento della peluria.
  • Ma la calvizie colpisce anche i bambini?
    Dati recenti indicano che l il 15% degli adolescenti ha problemi di calvizie. Spesso il problema viene sottovalutato dal medico che si limita a prescrivere qualche cosmetico o un integratore alimentare nella convinzione che si tratti più di una “fissazione” del paziente che di una realtà. Lo sviluppo ormonale sembra essersi progressivamente anticipato rispetto al passato e i ricercatori osservano che ogni 25 anni la pubertà viene anticipata di almeno un anno. A volte anche bambini di età prepuberale sviluppano l’alopecia androgenetica. Quali possono essere le cause ? Diete ad alto contenuto glicemico, che possono accelerare la comparsa della fase pre-puberale. Uso di prodotti cosmetici che contengono principi attivi ad attività estrogenica o derivati placentari, contaminazione dei cibi con derivati ormonali. E’ importante che la malattia venga trattata correttamente anche nel bambino in quanto se non curata puo peggiorare molto rapidamente
  • A cosa è dovuto l’imbiancamento dei capelli?
    L'imbiancamento dei capelli è causato da una progressiva diminuzione dei melanociti del follicolo ed è una conseguenza dell'invecchiamento. I primi capelli bianchi compaiono a livello delle tempie intorno ai 30 anni e di regola all'età di 50 anni il 50% dei capelli diventano bianchi. I capelli bianchi sono più spessi e crescono più velocemente dei capelli pigmentati. Sono più "delicati" dei capelli pigmentati e quindi si rovinano più facilmente se sottoposti a tinture e permanenti in quanto il loro contenuto in aminoacidi solforati è inferiore.Un incanutimento precoce ( il termine scientifico è poliosi) è di origine genetica e generalmente interessa più membri della stessa famiglia, così come la presenza di un ciuffo di capelli bianchi (piebaldismo)
  • E’ vero che a causa di un forte spavento o stress ci si può ritrovare di colpo con tutti i capelli bianchi?
    L'incanutimento acuto dei capelli ( sindrome di Maria Antonietta, perché accadde a Maria Antonietta ai tempi della rivoluzione francese) è un segno clinico dell'alopecia areata, questa malattia infatti può colpire selettivamente i capelli pigmentati facendoli cadere acutamente, un soggetto con i capelli grigi può quindi ritrovarsi "bianco" dalla mattina alla sera.
  • Ma fumare fa davvero così male ai capelli?
    Il fumo non solo aumenta la caduta dei capelli inducendo un telogen effluvium (significativa caduta dei capelli tutti in contemporanea) che può accelerare la progressione dell’alopecia androgenetica ma agisce anche sul metabolismo degli ormoni a livello del follicolo!Il fumo di sigaretta determina infatti un’inibizione dell’aromatasi, l’enzima che converte gli androgeni in estrogeni. Di conseguenza il tasso di androgeni a livello del follicolo aumenta con conseguente peggioramento della condizione.
  • La caduta dei capelli da chemioterapia e’ sempre reversibile?
    La caduta dei capelli è uno dei più fraquenti effetti collaterali dei farmaci antitumorali. La caduta è più frequente e grave nei pazienti che effettuano polichemioterapia e in genere insorge dopo il secondo ciclo chemioterapico, quindi da 1 a 8 settimane dopo l’inizio della terapia. La gravità della caduta non è uguale in tutti I pazienti sottoposti allo stesso regime terapeutico. La caduta giornaliera è variabile, ma puo raggiungere anche 1000 capelli, ; alla sospensione del trattamento la ricrescita è generalmente rapida e completa anche se spesso I capelli hanno colore e ondulazione diversa. Raramente la ricrescita non è completa e I capelli rimangono diradati. L’alopecia permanente da chemioterapia e’ principalmente conseguenza di 2 farmaci, il busulfano, che viene largamente utilizzato nella preparazione al trapianto di midollo osseo ed I taxani utilizzati soprattuta nella chemioterapia del carcinoma mammario. L’alopecia è consequenza di una effettiva riduzione del numero dei follicoli e in alcuni pazienti può essere molto grave.
  • La caduta dei capelli è un effetto collaterale molto temuto dai pazienti: cosa si puo fare per prevenirla?
    Allo stato attuale l’unica forma di prevenzione è rappresentata dal raffreddamento del cuoio capelluto. Il raffreddamento può essere effettuato semplicemente con una cuffia o meglio con unità di raffreddamento disponibili in alcune Unità Oncologiche. Una recente review evidenzia che Il raffreddamento del cuoio capelluto è molto efficace a prevenire la caduta da chemioterapia, fatta eccezione dellla chemioterapia TAC (docetaxel, adriamicina e ciclosfamide). Dal 50 al 98% delle pazienti che effettua il raffreddamento non ha necessità di usare la parrucca. Ci sono 2 razionali scientifici per questo approccio terapeutico:
    1) La vasocostrizione, indotta dal freddo, riduce la quantità di farmaco che raggiunge i follicoli.
    2) Il congelamento riduce l’attività metabolica dei follicoli e li rende meno suscettibili all’azione tossica del farmaco. L’uso di minoxidil topico al 2 % non previene la caduta ma accelera la ricrescita.
  • La caduta dei capelli può dipendere da una carenza di vitamine?
    Alcune malattie dei capelli possono conseguire o essere aggravate da carenze di oligoelementi, vitamine ed amminoacidi. E' importante però ricordare che anche un sovradosaggio di queste sostanze può a volte avere un effetto negativo sui capelli. Un tipico esempio è dato dalla Vitamina A, in grado di determinare fragilità ed alterazioni del fusto dei capelli e aumentata caduta. Anche un eccesso di zinco o di acido folico possono indurre caduta dei capelli.
  • Vi sono alimenti utili al benessere dei capelli?
    Per i capelli, é importante che l’alimentazione sia ricca di proteine di origine animale in quanto la L-lisina, un aminoacido presente nella carne rossa, nelle uova e nel pesce favorisce l’assorbimento del ferro, necessario per la crescita corretta del capello. Il pesce è inoltre una fonte importante di acidi grassi essenziali omega 3, la cui carenza può provocare desquamazione del cuoio capelluto. Per la salute dei capelli, sono infine importanti le vitamine ad attività antiossidante presenti nei vegetali e nella frutta fresca.
  • L’esercizio fisico è positivo o negativo per i capelli?
    Un eccessivo esercizio fisico, volto ad aumentare la massa muscolare, può favorire la calvizie perché aumenta la produzione del testosterone, l’ormone maschile causa della malattia. Attenzione anche agli integratori che contengono sostanze ad attività ormonale!
  • Che cosa si intende per Ipertricosi?
    Con il termine ‘ipertricosi’ viene indicato un eccesso di peli terminali in qualunque area corporea. La presenza di un’ipertricosi è più spesso condizionata da una predisposizione genetica o da fattori razziali, anche se può dipendere da alterazioni endocrine, malnutrizione (anoressia nervosa), porfiria (porfiria cutanea tarda, porfiria congenita), assunzione di farmaci (ciclosporina, steroidi, interferone, minoxidil) e, più raramente, tumori.
  • Che cosa si intende per irsutismo?
    L’irsutismo è un eccesso di peli con una distribuzione di tipo maschile in una donna. L’eccesso di peli più spesso interessa il volto e l’addome. La causa sono in genere problemi ormanali, soprattutto la Sindrome dell’Ovaio Policistico.
  • Esistono esami che permettono di riconoscere le diverse malattie del capello?
    Oltre all’aspetto è molto utile la dermatoscopia, con cui è possibile valutare la densità e lo spessore dei capelli e lo stato del cuoio capelluto, che può presentare infiammazione, desquamazione, seborrea. La dermatoscopia del cuoio capelluto è lo strumento diagnostico più valido per la diagnosi di calvizie iniziale. Con questa tecnica si evidenzia la variabilità del diametro del capello che rappresenta il segno più precoce della malattia. Se la dermatoscopia dimostra una variabilità maggiore al 20% è possibile formulare la diagnosi di calvizie anche se la capigliatura è in apparenza molto folta.
  • A cosa servono il pull test ed il tricogramma?
    Il pull test, che permette grossolanamente di valutare la presenza se la caduta è normale o eccessiva. Il tricogramma permette di stabilire con precisione l’entità della caduta e di verificare la percentuale di capelli in crescita, in riposo e assottigliati.
  • Come si possono distinguere dei fenomeni passeggeri di caduta dei capelli dall'inizio di una calvizie?
    E’ importante che una maggiore caduta dei capelli venga sempre valutata dal medico che può effettuare una corretta diagnosi in quanto non sempre un aumentata caduta dei capelli è sinonimo di calvizie. Infatti tutte le malattie dei capelli, che sono moltissime, provocano alla resa dei conti una aumento della caduta.
  • Quale’è l’alimento ricco di ferro per una dieta vegetariana o vegana ?
    Le lenticchie. E’ importante ricordare che il ferro assunto con gli alimenti è poco biodisponibile, cioè viene assimilato con difficoltà dall’organismo. Conviene associare alimenti ricchi di vitamina vitamina C (arance, pomodori, pepperoni o il prezzemolo che ne continene più di tutti ), che aiuta ad assorbirlo.
  • Ma dopo quanti mesi di trattamento con finasteride 1 mg si vedono i primi miglioramenti?
    Già dopo 3 mesi si può notare un arresto della caduta dei capelli. Dopo 6 mesi si vedono i primi miglioramenti sia clinicamente che valutando il numero e la qualità del capello con tecniche più sofisticate che quale la conta dei capelli.
  • Gli uomini con alopecia androgenetica hanno talvolta un eccesso di peli in altre sedi del corpo come la schiena e le spalle. Perche?
    Gli ormoni androgeni assottigliano i capelli ma hanno effetti opposti sui peli di altri distretti cutanei (si parla di paradosso degli androgeni). Determinano infatti un inspessimento ed una crescita dei peli della barba, delle ascelle, del pube ed in alcuni soggetti dei peli del tronco e degli arti. La calvizie e l’eccesso di peli hanno quindi una stessa causa.
  • E’ possibile eliminare i peli superflui con il laser?
    La depilazione tramite laser è un metodo efficace ma costoso e non indolore. Il metodo è in realtà utile solo se i peli sono pigmentati (non è efficace nella peluria bionda del volto) in quanto la maggior parte dei laser depilatori agisce sulla melanina del follicolo. Unica eccezione è il laser Q-switched Nd:YAG che ha un meccanismo d’azione differente. Il trattamento con il laser in realta non elimina i peli definitivamente ma ne ritarda la ricrescita e li rende più sottili. E’ importante non avere aspettative esagerate e sapere che sarà necessario ripetere il trattamento diverse volte prima di ottenere dei risultati estetici soddisfacenti. Il trattamento deve essere fatto sempre da un medico, meglio da un dermatologo, in quanto sono possibili effetti collaterali quali iperpigmentazioni e cicatrici.
  • Ma la finasteride è efficace solo prima dei 40 anni?
    No. Il farmaco è efficace anche negli uomini tra 40 e di 60 anni come è stato evidenziato da uno studio che ha valutato l’attività del farmaco in 424 uomini fra i 40 ed i 61 anni.
  • Cos’è la Dutasteride?
    La dutasteride è un inibitore di entrambi gli isoenzimi della 5 á reduttasi (tipo 1 e 2) in commercio per il trattamento dell’ipertrofia prostatica. Il farmaco è efficace nel trattamento della alopecia androgenetica maschile, anche se non è approvato per questa indicazione. Gli studi indicano che ha un’azione più rapida della finasteride.
  • È vero che lo zinco è importante per la salute dei capelli e quali sono gli alimenti che ne contengono di più?
    L’importanza dello zinco è dimostrata dal fatto che una sua carenza può provocare forme di alopecia molto grave. Alimenti ricchi di zinco sono le ostriche e le sardine.
  • È vero che il tè verde è utile per la salute dei capelli?
    Si. Il tè verde continene le catechine, sostanze dotate di intensa proprietà antiossidante e antinfiammatoria. Questi polifenoli sono inoltre in grado di agire specificamente sul follicolo pilifero prolungandone la fase di creascita.
  • E’ vero che la Vitamina D migliora la crescita dei capelli?
    Si. La Vitamina D è necessaria per la prevenzione di tutti I processi d’invecchiamento, compreso l’invecchiamento del follicolo. La carenza di vitamina D causa aumentata caduta dei capelli
  • Ma è vero che la rasatura rende i peli più grossi e folti?
    Quando rasiamo i capelli o i peli questi divengono apparentemente più grossi perché asportiamo l'estremità del pelo che è naturalmente assottigliata. Non modifichiamo però in realtà lo spessore o la densità dei peli.
  • Se si utilizzano gel, schiume, spray fissanti bisogna lavare i capelli più spesso?
    Sì è importante lavare i capelli più frequentemente in quanto i residui del gel e degli spray si depositano sul cuoio capelluto e possono favorire la forfora e la dermatite seborroica.
  • E’ vero che gli shampoo aggressivi indeboliscono i capelli e li fanno cadere?
    Il tempo di contatto dello shampoo con il cuoio capelluto è molto breve, il prodotto è infatti diluito con l'acqua e risciacquato dopo qualche minuto. E' impossibile che uno shampoo possa agire sul follicolo e quindi influenzarne la crescita. Non esistono quindi shampoo "anticaduta" o shampoo "che fanno cadere i capelli". Gli shampoo aggressivi possono danneggiare il fusto e quindi favorire la disidratazione del capello, la fragilità e le doppie punte.
  • Lavare spesso i capelli grassi aumenta il problema?
    No, I lavaggi frequenti non fanno ingrassare di più i capelli e non li rovinano, anzi. L’accumulo di sebo causa infiammazione del cuoio capelluto e le citochine infiammatore determinano un’ aumentata caduta dei capelli. Lavare i capelli grassi tutti i giorni, quindi, può addirittura proteggere la chioma.
  • Dopo lo sport bisogna lavare i capelli?
    Sì, Il sudore, ma anche l’inquinamento tipico delle grandi città, il sale dell’acqua marina o il cloro della piscina possono indebolire i capelli e renderli meno belli e luminosi. Per questo quando si fa sport o si sta spesso all’aperto in luoghi inquinati è consigliabile lavare I capelli spesso, anche tutti i giorni, con shampoo delicati.
  • Il phon e la piastra sono dannosi per I capelli?
    Sia il phon molto caldo che la piastra danneggiano il fusto del capello che diviene disidratato e fragile. I capelli diventano opachi, si spezzano e presentano doppie punte. E’ importante non utilizzare queste fonti di calore quotidianamente e soprattutto non utilizzare la piastra sui capelli bagnati.
  • La familiarità è molto importante per la calvizie?
    L’aspetto genetico è invece fondamentale per la forma più comune di calvizie, l’alopecia androgenetica, che nel corso della vita colpisce circa l’80% degli uomini e il 50% delle donne, in forma più o meno grave. Chi ha parenti stretti da parte di padre, ma soprattutto da parte di madre, che soffrono o hanno sofferto di questo problema, ha maggiori probabilità della media di soffrire a sua volta di calvizie. Quali farmaci possono provocare la caduta dei capelli oltre gli antitumorali? Tra i medicinali che più spesso causano caduta dei capelli ci sono gli antidepressivi, alcuni farmaci antivirali, gli anticoagulanti, l’interferone e la vitamina A. L’effetto negativo dipende dal dosaggio e dalla durata della cura. Anche se la caduta ritorna normale alla sospensione del trattamento è importante consultare il dermatologo perchè a volte la ricrescita è caratterizzata da capelli più sottili.
  • Gli uomini calvi sono sessualmente più potenti?
    No. L’ alopecia androgenetica non è correlata ad alti livelli di testosterone ma ad un’aumentata trasformazione periferica di questo ormone in diidrotestosterone (DTH). Il diidrotestosterone non agisce sulla potenza sessuale e, dopo la pubertà, ha solo effetti negativi, come aumento della peluria, acne, caduta dei capelli e ingrossamento della prostata.
  • È vero che le pastiglie contro la calvizie causano difficoltà di erezione?
    Raramente, circa in 1 paziente su 200, la finasteride può provocare un calo del desiderio e problemi di erezione, che peraltro scompaiono alla sospensione del trattamento. Nella maggior parte degli uomini, il farmaco non influenza la sessualità.
  • Perché mi cadono i capelli corti, appena ricresciuti?
    La caduta di capelli di lunghezza inferiore ai 30 mm è un segno clinico dell’alopecia androgenetica. In questa malattia infatti si accorcia la durata dell’anagen e quindi la lunghezza e lo spessore del capello.
  • Ma i capelli possono diradarsi anche se la caduta è normale?
    Si, nell’alopecia androgenetica il diradamento è dovuto ad un assottigliamento del capello e non ad una riduzione del numero dei capelli. Spesso i capelli si diradano senza che il soggetto noti un aumento della caduta.
  • Esiste un trattamento che fa crescere i capelli più in fretta?
    No. I capelli crescono in media 1 cm al mese, e non esiste alcun farmaco in grado di accelerare la velocità di crescita. Un capello lungo fino alle spalle ha circa 2 anni di vita.
  • Perché i capelli che cadono hanno un pallino bianco ?
    Il pallino bianco visibile ad occhio nudo in corrispondenza della radice dei capelli che cadono altro non è che la radice in riposo del capello in telogen
  • Il massaggio del cuoio capelluto è utile?
    Il massaggio al cuoio capelluto può stimolare i follicoli in riposo a riprendere la loro attività e produrre un nuovo capello. Favorisce così la ricrescita di quei capelli nuovi che, per motivi fisiologici, a volte tarderebbero a ricrescere da soli. Quindi, oltre all’effetto benefico e rilassante che è proprio dei massaggi in genere, i massaggi possono accelerare la ricrescita.
  • Quanto è frequente la calvizie?
    La calvizie o alopecia androgenetica è la più comune malattia dei capelli che colpisce circa l'80% dei maschi ed il 50% delle femmine nel corso della vita. La frequenza della calvizie aumenta con l’età: a 30 anni interessa il 30% dei maschi, a 50 anni il il 50%, a 70 anni l’80%. Nella donna l’incidenza aumenta dopo la menopausa.
  • Qual è la causa della calvizie?
    La calvizie è anche detta "alopecia androgenetica" perché per la sua comparsa sono necessarie 2 cause concomitanti: "andro": ormoni androgeni (ormoni maschili) e "genetica": predisposizione genetica (cioè ereditaria). Gli ormoni androgeni sono la causa principale della calvizie che infatti non compare mai prima della pubertà. L’ormone più importante per lo sviluppo della calvizie è il diidrotestosterone o DHT che è il più potente ormone androgeno. Il DHT è prodotto localmente nel follicolo dal testosterone che arriva al follicolo pilifero attraverso i vasi sanguigni. La trasformazione del testosterone in DHT è regolata dall’enzima 5 alfa reduttasi. E’ proprio l’attività di questo enzima che determina la maggiore o minore predisposizione del follicolo alla calvizie. I follicoli predisposti all’alopecia androgenetica producono maggiori quantità di DHT rispetto ai follicoli che non sono colpiti dalla malattia.
  • La calvizie maschile si associa a problemi ormonali?
    Gli uomini affetti da calvizie non hanno livelli di androgeni nel sangue più alti dei loro coetanei con i capelli ma semplicemente sono più sensibili agli effetti di questi ormoni. E' inutile quindi effettuare gli esami ormonali nella calvizie maschile.
  • La normalità degli esami ormonale esclude la diagnosi di alopecia androgenetica femminile?
    Nella donna la calvizie può essere conseguenza di un eccesso di ormoni maschili ma più spesso è conseguenza di una eccessiva sensibilità del capello a livelli di androgeni assolutamente normali. Quindi anche nella donna è frequente che gli esami ormonali siano assolutamente normali. La normalità degli esami ormonali non esclude la diagnosi di alopecia androgenetica; il 70% delle donne affette da calvizie hanno esami ormonali assolutamente normali
  • Ma la calvizie è una malattia ereditaria?
    Predisposizione genetica: determina la sensibilità del follicolo agli ormoni maschili e quindi influenza l'età di comparsa e la gravità della calvizie. Una forte predisposizione ereditaria determina una calvizie grave già in età giovanile. I geni che predispongono alla calvizie sono ancora sconosciuti, comunque si tratta di una malattia poligenica, cioé causata da molto geni diversi. Quanti più geni predisponenti sono presenti, tanto maggiore è la probabilità di sviluppare una calvizie grave in età giovanile. I "geni della calvizie" si ereditano da entrambi i genitori e quindi la malattia è più grave se sia il padre che la madre sono affetti da calvizie. Dati recenti indicano che una ereditarietà da parte materna è più “dannosa” che non da parte paterna. Nella donna, che fisiologicamente ha livelli di ormoni maschili più bassi dell'uomo, sono infatti necessari, perché la malattia si manifesti, più geni predisponenti che non nel maschio.
  • Come mai sto diventando calvo anche se nessuno nella mia famiglia ha perso i capelli?
    Siccome la malattia è causata da molti geni diversi, è possibile ereditare solo geni “negativi” di tutti e due i genitori.
  • La psoriasi può fare cadere i capelli?
    Si, la psoriasi può causare un’importante caduta dei capelli associata a grave desquamazione simile alla forfora. Questo fa sì che ma malattia sia spesso confusa con la dermatite seborroica
  • Qual'è la progressione naturale della calvizie non trattata?
    Contrariamente a quanto si è sempre pensato la progressione della calvizie non è affatto graduale. In soli 5 anni il 100% dei soggetti non trattati peggiora notevolmente: la perdita media di capelli è di 270 capelli per 3 cm2 (le dimensioni di una moneta da 1 euro).
  • La finasteride può essere causa di sterilità?
    Gli studi attuali dimostrano che il farmaco non riduce la produzione o la motilità degli spermatozoi. A volte può ridurre la quantità di liquido spermatico, ma questo non influenza la fertilità.
  • Devo sospendere il trattamento con finasteride se la mia partner è in gravidanza?
    No. Non vi è alcun rischio a continuare il trattamento con finasteride anche in caso di gravidanza della partner.
  • Ci sono situazioni "parafisiologiche" che elevano o abbassano i livelli di testosterone?
    Certamente si. Situazioni che riducono la produzione di testosterone: dieta vegetariana, sport da fondo, stress, altitudine. Situazioni che aumentano la produzione di testosterone: atletica leggera, bodybuilding, dieta iperproteica, ambiente marino. Quindi è possibile che il tipo di vita contribuisca allo sviluppo della calvizie non solo aumentando la caduta dei capelli ma anche aumentando o diminuendo la produzione di androgeni.     

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