Le buone abitudini di tutti i giorni sono fondamentali per avere capelli sani e splendenti: si tratta delle stesse accortezze che preservano la nostra pelle, in particolare quella del viso. I capelli sono troppo spesso oggetto di cure sbagliate e più il capello è lungo, maggiori sono i danni soprattutto alla parte distale del fusto da parte di cause ambientali( sole, acqua di mare o piscina, inquinamento), termiche (asciugacapelli, piastre elettriche), meccaniche(spazzolature, acconciature), chimiche(tintura, decolorazione, permanente).
Le prime alterazioni a cui va incontro il fusto sono a carico della cuticola le cui cellule si sollevano per poi distaccarsi esponendo la sottostante cuticola. La corteccia del pelo, non più protetta, va incontro ad un indebolimento progressivo fino alla rottura. E’ questo il caso della comparsa delle doppie punte. Il capello danneggiato si presenta opaco, perché ha perso la sua naturale lucentezza difficile da pettinare per aumento del coefficiente di frizione, più poroso e secco al tatto una volta asciugato.
Quante volte lavarli?
Dipende dallo stile di vita e dalle abitudini. Chi vive in città ha spesso l’esigenza di lavarli a giorni alterni,
per via dello smog e della polvere che si depositano sulla capigliatura, rendendola piatta e opaca.
La funzione primaria di uno shampoo consiste nella pulizia dei capelli e del cuoio capelluto, rimuovendo le particelle di sebo e lo sporco e nel contempo deve rendere i capelli morbidi, setosi, brillanti, leggeri e facilmente pettinabili. L’ingrediente principale di uno shampoo è una molecola di tensioattivo che si lega all’acqua permettendo la rimozione del sebo e dello sporco.In genere nella corretta formulazione di uno shampoo vengono utilizzati dei tensioattivi di categorie differenti che permettono così numerose formulazioni: per capelli normali, secchi, grassi, fini, permanentati, colorati, decolorati, shampoo per bambini e per problemi specifici, quali la forfora o l’eccesso di sebo.A seconda della tipologia dello shampoo possono essere presenti agenti funzionali specifici come, ad es. agenti antibatterici (es. piroctone olamine).
Il pH dello shampoo deve essere acido, intorno a 5, alcuni shampoo professionali, utilizzati ad esempio durante la tintura o la permanente possono avere pH ancora più basso.
È bene dedicare al lavaggio almeno tre o quattro minuti, altrimenti il prodotto non riesce ad agire, e sciacquare abbondantemente usando acqua tiepida.
Lavarsi i capelli tutti i giorni fa male?
No. Anzi, è opportuno lavare i capelli spesso e non appena si avverte prurito al cuoio capelluto. Il prurito è, infatti, come la forfora, un segno della dermatite seborroica.
Il balsamo viene utilizzato dopo il lavaggio. Tutti i balsami contengono delle molecole a carica positiva che legandosi alle cariche negative presenti sulla superficie del fusto del capello (le cariche negative sono presenti maggiormente nelle aree danneggiate) formano un film sottile che rende la superficie del fusto più liscia. Il balsamo deve essere applicato al termine del lavaggio, lasciato “in posa” per alcuni minuti e poi risciacquato.
Non è vero che il balsamo appesantisce i capelli: ogni tipo di capello ha bisogno del balsamo “ad hoc”.
E’ necessario scegliere il balsamo in base allo spessore, alla forma e al grado di danni a cui è sottoposto. L’industria cosmetica offre oggi balsami adatti a tutti i tipi di esigenze. L’uso del balsamo rende il capello più lucido, morbido al tatto, pettinabile.
per via dello smog e della polvere che si depositano sulla capigliatura, rendendola piatta e opaca.
La funzione primaria di uno shampoo consiste nella pulizia dei capelli e del cuoio capelluto, rimuovendo le particelle di sebo e lo sporco e nel contempo deve rendere i capelli morbidi, setosi, brillanti, leggeri e facilmente pettinabili. L’ingrediente principale di uno shampoo è una molecola di tensioattivo che si lega all’acqua permettendo la rimozione del sebo e dello sporco.In genere nella corretta formulazione di uno shampoo vengono utilizzati dei tensioattivi di categorie differenti che permettono così numerose formulazioni: per capelli normali, secchi, grassi, fini, permanentati, colorati, decolorati, shampoo per bambini e per problemi specifici, quali la forfora o l’eccesso di sebo.A seconda della tipologia dello shampoo possono essere presenti agenti funzionali specifici come, ad es. agenti antibatterici (es. piroctone olamine).
Il pH dello shampoo deve essere acido, intorno a 5, alcuni shampoo professionali, utilizzati ad esempio durante la tintura o la permanente possono avere pH ancora più basso.
È bene dedicare al lavaggio almeno tre o quattro minuti, altrimenti il prodotto non riesce ad agire, e sciacquare abbondantemente usando acqua tiepida.
Lavarsi i capelli tutti i giorni fa male?
No. Anzi, è opportuno lavare i capelli spesso e non appena si avverte prurito al cuoio capelluto. Il prurito è, infatti, come la forfora, un segno della dermatite seborroica.
Il balsamo viene utilizzato dopo il lavaggio. Tutti i balsami contengono delle molecole a carica positiva che legandosi alle cariche negative presenti sulla superficie del fusto del capello (le cariche negative sono presenti maggiormente nelle aree danneggiate) formano un film sottile che rende la superficie del fusto più liscia. Il balsamo deve essere applicato al termine del lavaggio, lasciato “in posa” per alcuni minuti e poi risciacquato.
Non è vero che il balsamo appesantisce i capelli: ogni tipo di capello ha bisogno del balsamo “ad hoc”.
E’ necessario scegliere il balsamo in base allo spessore, alla forma e al grado di danni a cui è sottoposto. L’industria cosmetica offre oggi balsami adatti a tutti i tipi di esigenze. L’uso del balsamo rende il capello più lucido, morbido al tatto, pettinabile.
Come asciugarli?
L’uso di pettini e spazzole di cattiva qualità danneggia meccanicamente il capello: è quindi importante che gli strumenti utilizzati nella pratica quotidiana siano lisci e privi di irregolarità o asperità.
E’ consigliabile districare i capelli da asciutti in quanto i capelli bagnati sono più elastici ed estensibili e quindi si rompono più facilmente.
E’ bene evitare di spazzolare eccessivamente i capelli. Anche la cotonatura, sollevando le cellule della cuticola, danneggia i capelli.
Il modo migliore è lasciarli asciugare all’aria ogni volta che è possibile, soprattutto nella bella stagione. Quando si usa il phon (indispensabile per metterli in piega) occorre farlo secondo buone “norme di sicurezza”, per evitare che l’eccessivo calore denaturi le proteine della cuticola del capello danneggiandola e causare un danno estetico, rendendo il fusto più secco, opaco e ruvido al tatto
1 – Il phon migliore è potente: i professionisti raccomandano minimo 1.600 watt, meglio se 2.000 watt.
2 – Prima di asciugare con il phon, è utile strizzare bene i capelli nell’asciugamano, per eliminare l’acqua il più possibile.
3 – Si inizia ad asciugare i capelli muovendoli con l’aria del phon, stando magari a testa in giù per dare volume. Quando avranno perso l’umidità si può usare la spazzola, prima si rischia di spezzarli più facilmente, i capelli bagnati sono più fragili di quelli asciutti.
L’uso di pettini e spazzole di cattiva qualità danneggia meccanicamente il capello: è quindi importante che gli strumenti utilizzati nella pratica quotidiana siano lisci e privi di irregolarità o asperità.
E’ consigliabile districare i capelli da asciutti in quanto i capelli bagnati sono più elastici ed estensibili e quindi si rompono più facilmente.
E’ bene evitare di spazzolare eccessivamente i capelli. Anche la cotonatura, sollevando le cellule della cuticola, danneggia i capelli.
Il modo migliore è lasciarli asciugare all’aria ogni volta che è possibile, soprattutto nella bella stagione. Quando si usa il phon (indispensabile per metterli in piega) occorre farlo secondo buone “norme di sicurezza”, per evitare che l’eccessivo calore denaturi le proteine della cuticola del capello danneggiandola e causare un danno estetico, rendendo il fusto più secco, opaco e ruvido al tatto
1 – Il phon migliore è potente: i professionisti raccomandano minimo 1.600 watt, meglio se 2.000 watt.
2 – Prima di asciugare con il phon, è utile strizzare bene i capelli nell’asciugamano, per eliminare l’acqua il più possibile.
3 – Si inizia ad asciugare i capelli muovendoli con l’aria del phon, stando magari a testa in giù per dare volume. Quando avranno perso l’umidità si può usare la spazzola, prima si rischia di spezzarli più facilmente, i capelli bagnati sono più fragili di quelli asciutti.
Esistono numerose evidenze e studi che dimostrano una correlazione certa tra stato di nutrizione e stato dei capelli.
Gli integratori più moderni contengono principi attivi quali aminoacidi, vitamine, oligoelementi e sostanze ad azione antiossidante.
Gli aminoacidi sono sicuramente indispensabili alla costruzione del capello, ed in modo più specifico la cistina, la cisteina, la metionina, la taurina, gli aminoacidi solforati in genere.
Dato che vi è un rapporto diretto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine dure dei peli e delle unghie, diete restrittive o mal equilibrate possono essere causa di debolezza strutturale, malformazione e caduta dei capelli.
E’ importante notare che queste alterazioni del capello si verificano quando ancora non sono evidenti segni ematici di carenza proteica, quasi come se l’organismo, risparmiasse le proteine per le funzioni essenziali togliendole a tutte quelle sintesi di cui può fare a meno.
Gli esami del sangue, se normali, non garantiscono pertanto l’assenza di carenze proteiche e di minerali a livello del capello. Una modesta trazione sul capello provoca, dopo dieta priva di proteine, la rottura del fusto e una riduzione della tipica elasticità.
Gli integratori più moderni contengono principi attivi quali aminoacidi, vitamine, oligoelementi e sostanze ad azione antiossidante.
Gli aminoacidi sono sicuramente indispensabili alla costruzione del capello, ed in modo più specifico la cistina, la cisteina, la metionina, la taurina, gli aminoacidi solforati in genere.
Dato che vi è un rapporto diretto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine dure dei peli e delle unghie, diete restrittive o mal equilibrate possono essere causa di debolezza strutturale, malformazione e caduta dei capelli.
E’ importante notare che queste alterazioni del capello si verificano quando ancora non sono evidenti segni ematici di carenza proteica, quasi come se l’organismo, risparmiasse le proteine per le funzioni essenziali togliendole a tutte quelle sintesi di cui può fare a meno.
Gli esami del sangue, se normali, non garantiscono pertanto l’assenza di carenze proteiche e di minerali a livello del capello. Una modesta trazione sul capello provoca, dopo dieta priva di proteine, la rottura del fusto e una riduzione della tipica elasticità.
Anche se è ancora poco noto il ruolo specifico svolto da tutti gli oligoelementi, è più che probabile che vi siano decise correlazioni tra qualità e quantità di minerali e lo stato di salute dei capelli.
Una carenza di zinco è causa frequente, quando la zinchemia è inferiore a 0,6 mg/L specie nella donna, di telogen effluvio cronico.
E' ormai diventato frequente l’uso di somministrare ferro a chi perde i capelli e in effetti vi è concordanza nel ritenere che la carenza di ferro, anche in assenza di anemia, possa essere causa di defluvio generalizzato in telogen.
Comunque l'iposideremia è una condizione molto comune ed è quindi facile la sua associazione, più o meno fortuita, con un defluvio. Se comunque viene scoperta una deficienza di ferro in chi perde i capelli, questa deve essere trattata.
Da non sottovalutare poi il ruolo dei polifenoli o catechine che si trovano in tutti i vegetali e nella frutta, oltre che in alcuni derivati come tè, caffè, vino, olio di oliva. Si tratta, infatti, di preziosi antiossidanti che rivestono un ruolo importante per la difesa dell’organismo dallo stress ossidativo e dal danno dovuto a radicali liberi.
Una carenza di zinco è causa frequente, quando la zinchemia è inferiore a 0,6 mg/L specie nella donna, di telogen effluvio cronico.
E' ormai diventato frequente l’uso di somministrare ferro a chi perde i capelli e in effetti vi è concordanza nel ritenere che la carenza di ferro, anche in assenza di anemia, possa essere causa di defluvio generalizzato in telogen.
Comunque l'iposideremia è una condizione molto comune ed è quindi facile la sua associazione, più o meno fortuita, con un defluvio. Se comunque viene scoperta una deficienza di ferro in chi perde i capelli, questa deve essere trattata.
Da non sottovalutare poi il ruolo dei polifenoli o catechine che si trovano in tutti i vegetali e nella frutta, oltre che in alcuni derivati come tè, caffè, vino, olio di oliva. Si tratta, infatti, di preziosi antiossidanti che rivestono un ruolo importante per la difesa dell’organismo dallo stress ossidativo e dal danno dovuto a radicali liberi.
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